I trattamenti antietà e i consigli per rinforzare, ricostruire e reidratare il capello
I capelli, come la pelle, vanno incontro con l’età a cambiamenti fisiologici, che dipendono dall’invecchiamento certo, ma anche da fattori esterni come gli stress termici, il fumo, la dieta squilibrata, lo stile di vita poco sano, l’eccessiva esposizione solare. A rivelare questo invecchiamento non è solo l’incanutimento, ma tutta una serie di segnali, come l’assottigliamento delle chiome, la perdita di robustezza e corposità, la maggiore fragilità e minor elasticità, la perdita di lucentezza e colore.
Per la cura dei capelli e del cuoio capelluto, per una consulenza competente e per servizi mirati la Farmacia è il punto di riferimento più importante .
Abbiamo approfondito il tema con Maria Teresa Ascioti, Farmacista e cosmetologa, fondatrice dell’Associazione Italiana Informatori Cosmetici Qualificati e Responsabile scientifico del Corso FarmaCosmesiLAB_ICQ® e Federica Osti, Medica chirurga, specializzata in Dermatologia e Venereologia, in Dermochirurgia. Entrambe sono autrici del libro: “Reparto dermocosmetico – Guida al cross-selling”.
Dott.ssa Osti, qual è il primo e fondamentale trattamento anti-age per le chiome?
Sicuramente lo shampoo, che deve essere scelto in base alle esigenze del capello e dosato in modo ottimale. Deve essere privo di Iaurilsolfati e deve essere formulato con tensioattivi più delicati, come i sarcosinati o i solfosuccinati.
Si tratta direstituire volume e lucentezza al capello ed è quindi importante utilizzare prodotti antietà che lo rinforzino, lo ricostruiscano e reidratino.
Ci sono accorgimenti particolari da mettere in pratica?
Sconsiglio le colorazioni “fai da te”, perché se applicate in maniera non corretta possono rovinare il capello. Meglio utilizzare il phon solo con il diffusore, a temperature basse e eviterei piastre e ferri troppo caldi.
Consiglio l’uso mensile di maschere nutrienti e/o a base di collagene.
Si può fare qualcosa per contrastare la comparsa dei capelli bianchi?
Le ricerche recenti hanno posto sotto i riflettori la Pueraria lobata (nota come kudzu), una pianta originaria del Giappone, che avrebbe effetti sulla formazione dell’enzima catalasi. Un’enzima considerato importantissimo per scongiurare l’ossidazione dei melanociti da parte dell’H₂O₂ (perossido di idrogeno), posticipando in tal modo la depigmentazione dei capelli.
Può quindi essere considerato un possibile trattamento per la prevenzione dell’incanutimento.
Per dare invece forza e vitalità ai capelli, quali sono le sostanze consigliate?
L’idrocortisone butirrato, il 5-α estradiolo, l’adenosina, l’ornitina e la taurina. Anche la caffeina è un ottimo energizzante e favorisce la crescita dei capelli.
Quanto è importante la prevenzione?
Detergere dolcemente i capelli fin da giovani, idratandoli e proteggendoli con prodotti specifici è fondamentale. Il processo di invecchiamento, infatti, è graduale ed è relazionato alla quantità di stress che i capelli hanno subito negli anni. I trattamenti invasivi portano infatti alla caduta, al diradamento, all’assottigliamento dei capelli, facendoli apparire opachi, senza tono e facilmente spezzabili.
Le persone con la pelle scura hanno un incanutimento differente?
I capelli “afro” sono più delicati e fragili e hanno una crescita più lenta rispetto ai soggetti di cute chiara.
La componente lipidica della struttura capillare non arriva in profondità, pertanto il capello si spezza quasi subito. Un problema che può essere risolto con l’utilizzo di prodotti a base di ceramidi.
Premesso che l’età in cui compaiono i capelli bianchi dipende principlamente da fattori genetici e familiari, sembra poi che le persone di cute scura abbiano un incanutimento più tardivo rispetto a quelle di cute chiara.
L’alimentazione può aiutare a preservare la salute e la bellezza dei capelli?
Sicuramente un’alimentazione equilibrata prevede l’assunzione di cibi cosiddetti antietà come la verdura, la frutta, i cereali integrali, il pesce azzurro, i semi di lino, di zucca e di girasole, i germogli di soia, di rabarbaro, di cipolla bianca e rossa. Allo stesso modo, tutte le vitamine del gruppo B, insieme alla vitamina C, svolgono un ruolo importante.
Le vitamine del gruppo B agiscono in sinergia tra loro per mantenere in equilibrio il metabolismo del follicolo pilifero e devono essere introdotte costantemente nell’organismo in quanto vengono scarsamente prodotte e immagazzinate dalle nostre cellule.
Ci sono invece abitudini o alimenti “proibiti”?
Sicuramente sono dannosi per la bellezza dei capelli il fumo di sigaretta, l’abuso di cibi raffinati, l’assunzione eccessiva di alcol, caffè e farmaci, proprio perché disattivano la preziosa azione delle vitamine del gruppo B.
Fitoestrogeni o integratori possono essere efficaci?
Può essere utile un integratore antiossidante come la Serenoa repens o i polifenoli che, estratti dai semi d’uva o dal tè verde, proteggono il follicolo dall’infiammazione localizzata e stimolano la microcircolazione che promuove l’apporto ai capelli dei nutrienti essenziali, favorendone la crescita e la luminosità. Tra quelli dell’uva i più efficaci sono la quercitina, la rutina, la catechina e l’epicatechina. Quest’ultima è presente anche nel tè verde. Danno i migliori risultati se associati alla vitamina E.
Un’altra sostanza indispensabile per il benessere del capello è la L-cisteina, un aminoacido presente nel cuoio capelluto che mantiene la robustezza del capello e ne regola la crescita.
Silvana Sassi